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Nora – Birrificio Baladin

21 Giugno 2013 Di redazione Lascia un commento

Prima di approdare a New York, ho vissuto gli ultimi 5 anni in Belgio. Le birre belga mi hanno fatto interessare a questo mondo, che, badate bene, vive e si nutre di passioni e di storie che vanno ben oltre l’insignificante paragone con il vino.

Lo stesso input causa la nascita del movimento di birre artigianali in Italia. Infatti Teo Musso alla fine del 1995, stregato dalla trappista Chimay, decide di convertire il suo pub Baladin a Piozzo (Piemonte) in un vero e proprio birrificio.

Questo avvia un effetto domino nella produzione di birra artigianale di qualità. Così anche nel nostro Paese nel giro di pochi anni si raggiungono ottimi livelli, tanto che in molti ristoranti viene introdotta la carta della birra. Insomma, sono  finiti gli anni della pizza e Peroni in una rovente serata d’agosto.

La Nora, prodotta per la prima volta nel 2001, è un omaggio alla cultura brassicola egiziana, una delle più antiche del mondo. Il  kamut, un antico cereale, viene sottoposto ad “alta fermentazione”, ed il mosto viene poi stabilizzato con una resina prodotta da una pianta della famiglia della mirra.

Giallo arancio, fine perlage e schiuma fitta rilasciano intensi profumi di agrumi, pepe e zenzero (addizionato durante la produzione). La bocca non viene mai appesantita dal sorso, un finale rilassante induce subito a versare un altro bicchiere.

Si esalta con un piatto elegante alla vista e leggero al palato, come il “Piccolo flan di zucca con carpaccio di lonza alle erbe” che trovate qui.

Enrico Nera (www.parliamodivino.com)

Archiviato in: Beviamoci sopra Etichettato con: belgio, birra, lonza

Capatosta, 2010

13 Giugno 2013 Di redazione Lascia un commento

Capatosta, 2010 – Poggio Argentiera. Un sottotitolo adatto potrebbe essere “Le cinquanta sfumature di sangiovese”. Toscana, provincia di Grosseto, tra il fiume Ombrone e Albegna. Siamo nel cuore della DOCG Morellino di Scansano. Il “morellino” alcuni sostengono essere il nome del sangiovese in questa zona, altri dicono che derivi dall’omonima razza di cavalli un tempo  impiegati per trainare le carrozze. Poco importa.

Giampaolo Paglia nel ’97 acquista Podere Ardua, una tenuta con pochi ettari di vigna. Nel giro di un decennio Poggio Argentiera riesce a diventare una delle cantine simbolo del Morellino di Scansano.

Il Capatosta è il risultato di una selezione dei vigneti più prestanti, qualitativamente parlando, di sangiovese (85%), ciliegiolo (10%) ed alicante (5%). La 2010 è la seconda annata barrique free. Dal 2009 (anche prima annata bio dell’azienda) si è deciso di abbandonare le piccole botti di rovere per permettere al frutto di esprimersi senza essere soffocato dal legno, anche attraverso la ricerca di uno stile meno opulento.

Dopo tre anni dalla vendemmia, le note dure non accennano a calare. In bocca la mineralità si passa la palla con un’avvolgente acidità che fa salivare parecchio. I profumi sono di frutta rossa non ancora matura ed un pizzico di pepe solletica il naso. Il colore è acceso con sfumature di viola da succo giovane e prestante.

Necessita di un piatto che riesca a tenere, per quanto possibile, altrettanto vigore. Un’anatra alle ciliegie oppure una lepre in salmì.

Enrico Nera (www.parliamodivino.com)

Archiviato in: Beviamoci sopra Etichettato con: anatra, lepre

Montepulciano d’Abruzzo, 2010

10 Giugno 2013 Di redazione Lascia un commento

Montepulciano d’Abruzzo, 2010 – Cantina Zaccagnini. Nel centro Italia ci sono tre regioni (Abruzzo, Lazio e Molise) dall’ottimo potenziale vinifero, ma che ancora non riescono (salvo rare eccezioni di singole aziende) ad avere un ampio respiro.

La terra degli orsi è sicuramente un passo avanti rispetto alle altre due. Un’eccellenza come Valentini traina numerose realtà dalla qualità medio-alta anche se ancora un po’ altalenanti.

In Abruzzo si può trovare un’onesta gamma di vini a prezzi da bevuta giornaliera. Come a chiederne conferma, io periodicamente acquisto il Montepulciano “dal tralcetto” di Zaccagnini. L’azienda si trova a Bolognano (Pescara) ai piedi del parco naturale della Majella.

L’annata 2010 è, a mio parere, un pizzico al di sotto della 2009 ma le linee guida le rispetta comunque in toto. Ruby red compatto, frutta rossa e un corpo giustamente tannico ma dolcemente smussato dal legno della Slavonia.

In tavola un vino da “giorno qualunque” trova la giusta fine con un piatto essenziale come la “Zuppa contadina” di Mariagrazia.

Archiviato in: Beviamoci sopra Etichettato con: zuppa

Riesling 2012 – Influence Wines

6 Giugno 2013 Di redazione Lascia un commento

Riesling 2012 – Influence Wines. Nello stato di New York ci sono due zone adibite alla produzione di vino: Long Island e Finger Lakes. I laghi a forma di dita si trovano a ridosso del confini degli Stati Uniti con il Canada. Dove il clima crea  condizioni favorevoli alla coltivazione del Riesling, vitigno amante di sbalzi di temperatura considerevoli tra il giorno e la notte e di inverni estremamente rigidi. La vigna dalla quale nasce il frutto del Riesling Influence si trova sul lato est del lago Seneca.

No two wines are alike si legge in etichetta, 6120 bottiglie sono state prodotte con la vendemmia 2012, noi abbiamo assaggiato la 1193.

Giallo paglierino molto leggero con profumi di mela verde e ananas. Un’acidità bilanciata da un pizzico di zucchero volutamente non svolto in alcol (che non va oltre gli 11,5%) tengono il palato fresco e rendono la bevuta rilassante.

Nasce nei finger lakes, va accompagnato da un finger food con una temperatura di servizio che non superi i 5 gradi. Ottimo, insomma, per rinfrescare una serata dopo una torrida giornata estiva (abbiate fiducia, arriverà il caldo anche in Italia).

Enrico Nera (www.parliamodivino.com)

Archiviato in: Beviamoci sopra

Munjebel Bianco 6 va – Frank Cornelissen

3 Giugno 2013 Di redazione 1 commento

Immaginate le pendici dell’Etna, provate a respirare quell’aria, prendete la terra vulcanica tra le mani. Che vino genererà un tale terroir? Sicuramente potente, graffiante, con una trama densa e aggressiva ma allo stesso tempo sinuosa.

Ecco, i vini dell’azienda vinicola Frank Cornellissen (Solicchiata, provincia di Catania – versante nord dell’Etna) sono tutto questo e molto di più. Da broker belga a vignaiolo siciliano il passo può essere infinito, ma nel 2001 Cornelissen ha voluto comunque iniziare a compierlo quel passo. Ha voluto provare a decodificare una natura che lui stesso definisce incomprensibile nella sua totalità, nella sua complessità e nella sua interazione. Insomma ha provato a mettere il vulcano nel bicchiere.

Questa “non immediatezza” è finita anche in etichetta, dove non troverete la classica annata ma soltanto una sigla che indica l’edizione del vino. In questo caso, 6va: sesta edizione, quindi vendemmia 2009.

Sono stati fatti fermentare, insieme alle bucce per tre settimane, uno 85% di grecanico dorato a piede franco, un 10% di coda di volpe ed un 5% di carricante e catarratto.
Un colore arancione non limpido e a tratti torbido riempie il bicchiere. Un leggero residuo carbonico, voluto per preservare naturalmente il vino, movimenta il succo.
Il naso è frutta candita e speziatura dolce come cannella. Il sorso è di una consistenza di altri tempi e riempie la bocca di un’albicocca lasciata disidratare al sole. Il tutto intelaiato da una leggera nota tannica.
Il Munjembel Bianco ha un carattere quasi prepotente, quindi chiede di essere affiancato ad un piatto di altrettanta struttura e complessità aromatica. Potete sbizzarrirvi sia con il pesce che con la carne; provate ad esempio il filetto di maiale in crosta di patate che trovate qui.

Enrico Nera (www.parliamodivino.com)

Archiviato in: Beviamoci sopra Etichettato con: filetto maiale

AMA, bionda – Amarcord

30 Maggio 2013 Di redazione Lascia un commento

Se vicino al nome del birrificio aggiungiamo Rimini, terrà di origine dei proprietari, la terza parola che viene in mente automaticamente è sicuramente Fellini. Il regista racconta in Amarcord, oscar come miglior film straniero nel 1975, i ricordi (“a m’arcord”, ovvero “io mi ricordo” in dialetto) di un giovane romagnolo.

La “linea” di birre AMA (bionda, bruna, mora) nasce dall’incontro dei mastri birrai con Garret Oliver, padre delle birre artigianali della newyorchese Brooklyn Brewery.

I rimandi con gli Stati Uniti non sono finiti, è tempo di spiegare la foto in copertina: l’autore del logo AMA, Milton Glaser, è il designer dello storico marchio “I  NY”.

L’AMA bionda è a fermentazione alta, rifermentata in bottiglia, con aggiunta di miele di arancia. La delicatezza è la percezione  più evidente che i nostri sensi elaborano: ambra chiaro e lucente sormontato da una schiuma fine non eccessiva. Le sensazioni catturate dall’olfatto e dal gusto concordano: pera “pizzicata” in un vasetto di miele.

Da provare assolutamente con pizza a base bianca arricchita da  una mozzarella di bufala campana e foglie fresche di basilico, oppure con i panzerotti al forno che trovate qui ne IlSalotto.

di Enrico Nera (www.parliamodivino.com)

Archiviato in: Beviamoci sopra Etichettato con: Amarcord, panzerotti

Grillo, 2011 – Feudo Maccari

27 Maggio 2013 Di redazione Lascia un commento

Restiamo in Sicilia ma ci spostiamo ancora di qualche chilometro a sud-est rispetto a Vittoria: siamo a Noto, “la capitale del Barocco”. Anche oggi parliamo di un autoctono dell’isola, ma questa volta di un vitigno a bacca bianca, il grillo.

Giallo oro e lucente senza dubbio, una consistenza importante lo fa muovere lentamente nel bicchiere. Gioca tutto su un intenso fruttato maturo che sveglia prima il naso e poi riempie la bocca: agrumi e albicocca. Sulla lingua resta in chiusura un leggero ricordo di noce.

Insomma anche questo vino potremmo definirlo barocco per l’abbondanza e la pienezza che riscontriamo nelle sensazioni gusto-olfattive.

Ottimo per mandar giù un bel boccone di polenta con doppia cottura, affiancata da uno scorfano fatto cuocere in un tegame con olio e pomodorini come indicato nella ricetta di Mariagrazia “scorfano e polenta”.

Enrico Nera (www.parliamodivino.com)

Archiviato in: Beviamoci sopra Etichettato con: polenta, scorfano, sicilia

Il Frappato, 2010 – Occhipinti

24 Maggio 2013 Di redazione Lascia un commento

La Sicilia è vulcanica, per molti aspetti ed in tanti modi. Uno di questi risiede a Vittoria, provincia di Ragusa. Il suo nome è Arianna Occhipinti, una ragazza che ha deciso di farci bere la terra ragusana da cui nasce il suo vino. A me questo bicchiere di Sicilia è piaciuto tanto, anche perché mi ricorda il vino fatto da un contadino a me molto caro.

Rubino cristallino con riflessi porpora che lasciano intravedere il fondo del bicchiere. Annusandolo capisci che non sarà semplice mandarlo giù nonostante una piacevole mora. In bocca dietro al fruttato si nascondono spigoli salini e acidi che lo rendono a tratti aspro e austero ma di compiuta eleganza.

Accompagnateci un primo piatto di pesce, come ad esempio l’“Astice e nero di seppia in un cappellaccio” (per la ricetta clicca qui)

“Il Frappato […] è un uomo degli anni Cinquanta fatto di carattere e volontà, che ha lottato per esprimere se stesso al meglio e ora vive in un contesto agiato e borghese. Eppure non si dimentica delle radici e ogni domenica torna a trovare i vecchi genitori, in campagna” (“Natural Woman. La mia Sicilia, il mio vino, la mia passione”, Arianna Occhipinti – Fandango Libri).

Enrico Nera  (www.parliamodivino.com)

Archiviato in: Beviamoci sopra Etichettato con: astice

La vigna delle terrazze

20 Maggio 2013 Di redazione Lascia un commento

La vigna delle terrazze, Bianchello del Metauro 2011 – Claudio Morelli. Quando parliamo di Marche, l’associazione mentale è quasi scontata: bottiglia dalle forme sinuose (anfora) e Verdicchio dei Castelli di Jesi. Ma come ogni regione italiana l’offerta vitivinicola è molto ricca. Poco più a nord della famosa DOCG c’è la DOC Bianchello del Metauro nella provincia di Pesaro-Urbino. I vitigni concessi sono il 95% minimo di bianchello e la malvasia toscana per il restante 5% .

La vigne delle terrazze è un Bianchello in purezza ottenuto da vigne che si affacciano sul mar Tirreno e affondano le radici in un terreno misto tufo-sabbia. Giallo paglierino con unghia verdolina fanno subito capire che la freschezza è la caratteristica predominante che troveremo nel bicchiere. Profumi tenui di fiori di acacia e pesca bianca rendono la bevuta rilassante. Il gusto è delicato ma non nasconde di certo la sua acidità che a tratti diviene tagliente. I 13,5% aiutano a riportare serenità tra le fauci.

Il Bianchello di Morelli non ama soggiorni lunghi e stancanti in cantina, ama invece pasteggiare con cibi freschi allietando magari calde serate estive.

Si legge in etichetta: Lei dorme al tepore del mare, leggera è la terra al suo piede fruscio continuo tra i tralci l’arioso sole.

Enrico Nera (www.parliamodivino.com)

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Brooklyn Lager – Brooklyn Brewery

17 Maggio 2013 Di redazione Lascia un commento

Torniamo dall’altra parte dell’oceano. Torniamo nello stato di New York. I tumulti che agitarono l’Europa all’inizio del diciannovesimo secolo spinsero molti mastri birrai tedeschi a rifugiarsi negli Stati Uniti.

I birrifici che nacquero sul suolo americano puntarono soprattutto su lager più scure e con un corpo meno “esile”. Però dopo 14 anni di astinenza forzata (1919-1933, proibizionismo), si cominciò a mal tollerare l’aggressività di questo stile,  per cui le lager scure vennero abbandonate.

Fortunatamente per noi, nel 1988 una coppia newyorkese, per restituire lustro al birrificio, decise di rispolverare la vecchia ricetta, caratterizzando la produzione della Brooklyn Lager con un’aggiunta di luppoli freschi durante l’affinamento (dry hopping).

Il risultato è una lager ambrata dagli intensi e accattivanti odori speziati, che bilanciano perfettamente la tostatura del malto. In bocca la struttura conquista il palato e lo lusinga con un caramello che rende la deglutizione morbida e fresca.

Scartabellando le ricette de IlSalotto ho trovato quello che fa per noi: “Stinco di maiale cotto alla birra su fondente di patate”. Naturalmente è fortemente consigliato utilizzare in cottura la stessa Brooklyn Lager. Enjoy!

Enrico Nera (www.parliamodivino.com)

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