Intervista sulla Gazzetta di Parma
Ha creato Ilsalottoculinario.it, ora si impegna come “ambasciatrice delle eccellenze”: intervista
di Andrea Violi
Il suo primo risotto l’ha cucinato «a 8 anni, per fame». Ora dà consigli ad appassionati di tutte le età nel suo “Salotto culinario” su internet: «semplicità» è la sua parola chiave. Dalla passione per cibo e cucina è nato un blog, germoglio virtuale di un’attività che porta Mariagrazia Picchi ad impegnarsi come «ambasciatrice delle eccellenze» dell’Emilia, fra iniziative all’estero, promozione sul territorio e corsi specialistici.
Da tre anni presenta ricette e consigli con il suo sito ma rifiuta con fermezza l’etichetta di food blogger: «Il discorso del blog è diventato inflazionato, ho cercato di allontanarmi un po’ da questo mondo». Preferisce rimarcare la sua intensa attività nella promozione di Parmigiano, prosciutto ed eccellenze varie.
Non di solo blog vive Mariagrazia Picchi, ma la sua presenza su internet c’è. E si vede, cercandola in video su YouTube e digitando www.ilsalottoculinario.it. In questa “stanza” si possono imparare ricette dagli antipasti al pesce, dai primi ai dolci; per i meno esperti anche “ricette di base” (brodo di carne, maionese, pasta fresca, per citarne alcune). Nelle schede capita di trovare link al sito del Cucchiaio d’argento: l’autrice collabora infatti con la testata “tempio” delle ricette. Il salotto virtuale di Mariagrazia – che a breve sarà rinnovato nella grafica e nei contenuti, con versione bilingue – è stato allestito tre anni fa, quando dal Reggiano si è trasferita con il marito Gianluca e il figlio sulle colline di Guardasone di Traversetolo. Una zona dall’impatto per lei forte sul piano emotivo: «Abito vicino al castello di Guardasone, in una casa del Quattrocento. Non c’è comodità ma una proiezione verso la natura, la semplicità…».
Ecco, “semplicità” è la parola d’ordine nel lavoro di Mariagrazia. Lo si capisce anche sfogliando il suo ultimo libro “Easy Chic” (Wingsbert House): 190 pagine di ricette dalla colazione al dolce, con i commenti scritti a mano e tante foto. «Easy Chic è una biografia – racconta – una specie di parentesi su quello che cucino in casa, sul mio modo di vivere. Non voglio parlare di bon ton però esistono regole per saper stare a tavola. Ad esempio, mi arrabbio quando nei ristoranti si usano i cellulari o ai bambini è permesso muoversi… E poi non si sanno usare le posate. Ci sono tanti corsi di cucina ma nessuno insegna come si apparecchia o come si sta a tavola. Ricordo che mia nonna, nella sua povertà, a tavola metteva tutte le posate al loro posto, i tovaglioli sempre puliti e così via. Il cliente, così come l’ospite, può essere coinvolto con la semplicità e la coerenza. Devo essere semplice ma un pochino chic».
Fra le grandi pagine di “Easy Chic” si trovano varie foto dell’autrice: non appare distante dal pubblico come forse sono certi chef famosi e di moda… Un genere che a lei non piace e non fa niente per nasconderlo: «La spettacolarizzazione di tutti questi chef ha tolto tanto di quello che poteva essere importante nel promuovere» la cucina e le nostre eccellenze, «dobbiamo far capire quanto lavoro di ricerca e quanta cultura sta in un prodotto. Auspico un ritorno alla serietà», anche nella comunicazione su cibo e cucina.
Va detto che la Picchi non si limita a sperare: cerca di dare una mano per realizzare l’obiettivo. Partecipa a un’iniziativa in Belgio, una sfida fra ragazzi con Parmigiano, prosciutto e aceto balsamico. «La parola chiave è rispetto e tutela di cultura, tradizione e territorio». In vista di Expo 2015, è impegnata in un progetto di educazione per i bambini a Milano, sull’alimentazione all’insegna di stagionalità e “chilometri zero” e l’importanza di smaltire correttamente i rifiuti. Farà educazione alimentare anche in aprile a 80 bambini del comprensorio di Castelnovo Monti.
Rilascia l’intervista a Gazzettadiparma.it mentre raggiunge Foggia in treno per un meeting sui prodotti territoriali: spiega che viaggia per lavoro solo quando ritiene un evento utile per la promozione; dice no agli eventi “mondani”. Rientra fra gli organizzatori di “Terra”, manifestazione che il 18 maggio a Montecchio Emilia porterà in piazza piccoli produttori come vignaioli o panificatori (anche del Parmense), proporrà una zona “green” per parlare di sostenibilità e anche iniziative per i bambini.
«Talvolta non riusciamo a promuovere le eccellenze in modo corretto cioè utilizzando un linguaggio che lo renda autorevole – aggiunge Mariagrazia -. Il mio sogno più grande è acquisire autorevolezza con la mia professionalità, non in tv – sottolinea -. Mi sto appassionando tanto a questo mondo. E spero di fare cose belle…».
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