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Munjebel Bianco 6 va – Frank Cornelissen

3 Giugno 2013 Di redazione 1 commento

Immaginate le pendici dell’Etna, provate a respirare quell’aria, prendete la terra vulcanica tra le mani. Che vino genererà un tale terroir? Sicuramente potente, graffiante, con una trama densa e aggressiva ma allo stesso tempo sinuosa.

Ecco, i vini dell’azienda vinicola Frank Cornellissen (Solicchiata, provincia di Catania – versante nord dell’Etna) sono tutto questo e molto di più. Da broker belga a vignaiolo siciliano il passo può essere infinito, ma nel 2001 Cornelissen ha voluto comunque iniziare a compierlo quel passo. Ha voluto provare a decodificare una natura che lui stesso definisce incomprensibile nella sua totalità, nella sua complessità e nella sua interazione. Insomma ha provato a mettere il vulcano nel bicchiere.

Questa “non immediatezza” è finita anche in etichetta, dove non troverete la classica annata ma soltanto una sigla che indica l’edizione del vino. In questo caso, 6va: sesta edizione, quindi vendemmia 2009.

Sono stati fatti fermentare, insieme alle bucce per tre settimane, uno 85% di grecanico dorato a piede franco, un 10% di coda di volpe ed un 5% di carricante e catarratto.
Un colore arancione non limpido e a tratti torbido riempie il bicchiere. Un leggero residuo carbonico, voluto per preservare naturalmente il vino, movimenta il succo.
Il naso è frutta candita e speziatura dolce come cannella. Il sorso è di una consistenza di altri tempi e riempie la bocca di un’albicocca lasciata disidratare al sole. Il tutto intelaiato da una leggera nota tannica.
Il Munjembel Bianco ha un carattere quasi prepotente, quindi chiede di essere affiancato ad un piatto di altrettanta struttura e complessità aromatica. Potete sbizzarrirvi sia con il pesce che con la carne; provate ad esempio il filetto di maiale in crosta di patate che trovate qui.

Enrico Nera (www.parliamodivino.com)

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Commenti

  1. ClaudioT dice

    3 Giugno 2013 a 11:53

    Vino eccezionale e difficile al tempo stesso, sicuramente non per il vasto pubblico!
    Mi colpisce nei bianchi di Cornellissen la citrica acidità, il corpo sottilissimo, la complessità olfattiva, un sorso per nulla convenzionale ma maledettamente esplosivo come l’Etna e sul quale sbizzarrirsi nell’abbinamento gastronomico, io ci affiancherei un tortino di alici con provola affumicata e pomodori secchi della costiera amalfitana…

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