Sono cresciuto correndo su e giù tra le vigne di Cesanese, prima da bambino per il piacere di fare una corsa sfrenata giù per la collina e poi per il dovere di figlio di contadino che deve fare la sua parte per portare avanti la baracca. E’ il vino che puntualmente trovo sulla tavola quando torno a trovare i mie genitori. Raccontarlo significa parlare del mio background nel vino, del vissuto che mi ha portato prima a produrre vino, poi a diventare un wineblogger, un sommelier AIS ed infine un wine sales associate in giro tra street ed avenue della Grande Mela.
Descrivere una bottiglia di Cesanese è quindi emozionante all’ennesima potenza per me. Soprattutto quando la boccia è prodotta da Damiano Ciolli, vignaiolo con la “V” maiuscola oltre che amico. Il Silene è un blend di vini nati da uve provenienti da diverse vigne di cesanese comune e cesanese di Affile. Vinificati separatamente vengono in seguito uniti per cercare di essere più possibile affini con la storia delle colline a sud di Roma. Un anno di affinamento in vasche di cemento e acciaio sulle fecce fini.
A 4 anni dalla vendemmia il colore resta fermo su un vivace rosso rubino scarico, con profumi nitidi di viola e piccoli frutti rossi, in un frame di piacevoli note balsamiche. In bocca l’alcol tende un po’ a scappare ma la sensazione di freschezza e di bevebilità non permette alla bottiglia di durare a lungo.
Pappardelle o fettuccine al ragù sapranno bene allearsi con il Silene 2009 nel difficile compito di soddisfare i nostri sensi ed il nostro appetito.
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