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Il Frappato, 2010 – Occhipinti

24 Maggio 2013 Di redazione Lascia un commento

La Sicilia è vulcanica, per molti aspetti ed in tanti modi. Uno di questi risiede a Vittoria, provincia di Ragusa. Il suo nome è Arianna Occhipinti, una ragazza che ha deciso di farci bere la terra ragusana da cui nasce il suo vino. A me questo bicchiere di Sicilia è piaciuto tanto, anche perché mi ricorda il vino fatto da un contadino a me molto caro.

Rubino cristallino con riflessi porpora che lasciano intravedere il fondo del bicchiere. Annusandolo capisci che non sarà semplice mandarlo giù nonostante una piacevole mora. In bocca dietro al fruttato si nascondono spigoli salini e acidi che lo rendono a tratti aspro e austero ma di compiuta eleganza.

Accompagnateci un primo piatto di pesce, come ad esempio l’“Astice e nero di seppia in un cappellaccio” (per la ricetta clicca qui)

“Il Frappato […] è un uomo degli anni Cinquanta fatto di carattere e volontà, che ha lottato per esprimere se stesso al meglio e ora vive in un contesto agiato e borghese. Eppure non si dimentica delle radici e ogni domenica torna a trovare i vecchi genitori, in campagna” (“Natural Woman. La mia Sicilia, il mio vino, la mia passione”, Arianna Occhipinti – Fandango Libri).

Enrico Nera  (www.parliamodivino.com)

Archiviato in: Beviamoci sopra Etichettato con: astice

Astice e nero di seppia in un cappellaccio

15 Marzo 2013 Di 1 commento

Ingredienti
PER LA SFOGLIA
  • 400 gr di farina
  • 4 uova
  • 2 bustine di nero

PER IL RIPIENO

  • 300 gr di polpa di astice
  • 2 cucchiai di ricotta
  • finocchietto
  • 1 spicchio d’aglio
  • sale
  • pepe

Adoro esplorare le possibilità e le varianti del ripieno nelle paste farcite, dove trovo ispirazione ed esprimo la creatività. Per la sfoglia chiedo sempre al mio amico Corrado, una vera autorità in materia.

Un cappellaccio pieno di sé non a caso con un ripieno di tutto rispetto.
Un piatto per le grandi occasioni che esce dallo schema cromatico e che certamente è in grado di ravvivare gli animi.

PROCEDIMENTO

Per ottenere la sfoglia nera, sciogliere il nero di seppia direttamente nelle uova. Per la pasta usare circa 100g di farina per ogni uovo. Lasciare riposare l’impasto per circa 30 minuti per poi “stenderlo” non troppo sottile.
Rosolare in una padella l’aglio con la polpa dell’astice e, una volta fredda, aggiungere la ricotta, il finochietto, sale e pepe.

Tirare la pasta e formare dei quadrati, farcire ogni quadrato con mezzo cucchiaio di ripieno, tagliare con la rotellina e rinforzare le chiusure. Formare i cappellacci e porli su un vassoio infarinato. Cuocerli in abbondante acqua salata per poi saltarli delicatamente in padella con il burro.

Disporre i cappellacci sui piatti e aggiungere vegetali per arricchire di colori la presentazione.

Cucchiaio, Pesce - primi piatti Etichettato con: astice, nero di seppia

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