Continua il nostro vagare tra le strade che tentano di domare l’Etna. Prendete la statale 120 che collega Linguaglossa a Randazzo fino ad arrivare all’altezza del borgo Montelaguardia, da qui procedete seguendo le indicazioni che vi porteranno ad un gruppo di casolari dominati da una casa padronale: benvenuti nell’Azienda Vitivinicola Destro.
Abbiamo avvicinato spesso l’aggettivo minerale al nome Etna. Questa volta dovete proprio sovrapporlo, nell’Isolanuda (non si possono proprio nascondere certe caratteristiche) i sali minerali diventano gli attori principali. Il primo sorso è spiazzante: la lingua inizia a “pizzicare” come quando da bambini mangiavamo le caramelle che in bocca rilasciavano con una serie di “schioppettini” un’effervescenza salata bilanciata a malapena dallo zuccheroso involucro. Didattico se volete far capire a qualcuno cosa significhi un vino minerale.
Nel bicchiere questo blend di catarratto e carricante si presenta con un vivo giallo dorato; una rotazione sinuosa libera profumi di frutta matura e di erba appena falciata. In bocca l’acidità dell’altitudine e degli sbalzi di temperatura tenta di rinfrescare una lingua messa a dura prova dall’esplosione minerale della pietra vulcanica.
Un vino che invoca la tendenza dolce (di sale ce n’è già a sufficienza) di crostacei e frutti di mare. La vellutata di gamberi profumati al timo di Mariagrazia sicuramente soddisferà il vostro gusto.
Enrico Nera (www.parliamodivino.com)