Nato a metà degli anni ’80 come pronta risposta a chi vedeva da quelle parti lo zibibbo (o moscato di Alessandria) soltanto con un residuo zuccherino importante.
Il Pietra Nera di Marco De Bartoli è uno di quei vini oggettivamente buono ma soggettivamente discutibile. Tanti profumi al naso, gusto ricco, ottimo equilibrio tra zuccheri e acidi e finale lungo ed intenso.
I classici vini “per tutti ma non da tutti”, qualche persona ne può bere soltanto un bicchiere altrimenti rischia nausea, per altri invece una bottiglia non è mai sufficiente, altrimenti rischiano crisi di astinenza.
Sono nelle pietre nere di Pantelleria che le radici dello zibibbo succhiano mineralità, Quindi l’aromaticità naturale del vitigno viene equilibrata da una sapidità che si fa portatrice di un’isolana freschezza.
Bevuto a tre anni dalla vendemmia non mostra cedimenti, ma anzi la fitta rete di alcol, polialcoli, sali e acidi si stringe e si rafforza facendoci bere quel fazzoletto di terra strappata alla Sicilia.
Di consuetudine lascio che il Pietra Nera bagni e avvii al lungo processo di catabolismo uno dei miei piatti siciliani preferiti: il cous cous alla trapanese.
Enrico Nera (www.parliamodivino.com)