Nel 1968, Carlo Hauner, giovane pittore bresciano di origine boema, decide di dipingere con una tavolozza ben diversa. Dopo un periodo di vacanza nelle Eolie, rapito dai colori, dirotta il suo estro artistico verso la produzione di vino: il vino diventa la sua arte.
Si trasferisce in pianta stabile a Salina, dove è affascinato dalla Malvasia e dalla tradizione di mettere ad asciugare i grappoli sulla roccia subito dopo la vendemmia. Riesce a ripristinare antichi vigneti abbandonati, studia le antiche tecniche di vinificazione e le integra con nuove metodologie, come quella di lasciare ad appassire l’uva direttamente sulla pianta. Il primo ad accorgersi della sua Malvasia è Luigi Veronelli ed in pochi anni raggiunge i ristoranti di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone.
Il Salina Rosso è un blend di Nero d’Avola e Nerello Mascalese con un brevissimo passaggio in barrique. Un rosso rubino accesso con riflessi viola spingono ad annusare: la mora ed il lampone vengono conditi con un tocco di chiodi di garofano, pepe rosa e carruba. Il salmastro diventa dominante in bocca, tornano in chiusura le note fruttate e speziate.
Abbinamento consigliato? Un piatto ricco di sapori, succulento e speziato come può essere un sugo di carne siciliano.
Enrico Nera (www.parliamodivino.com)