In provincia di Alessandria, dove il Piemonte dà la mano alla Lombardia., il timorasso, giorno dopo giorno, si sta guadagnano uno spazio sempre più importante nel panorama vinicolo piemontese (e non solo).
Nel bicchiere ritroviamo la potenza di un’annata calda. Struttura da vino rosso con una freschezza da bianco rendono il Timorasso un vino che impegna i sensi a 360 gradi. Quattro anni rendono questo vino pronto ad affrontare il bicchiere: limpido, giallo dorato, reagisce lentamente alle oscillazioni del bicchieri formando archetti stretti.
Il naso all’inizio è un po’ timido ma con il passare dei minuti e riscaldando un po’ la coppa tra le mani acquista un frutto maturo: pesca gialla, melone, fieno e salvia.
I “ricordi” odorosi vengono anche richiamati dal gusto, con le papille messe a dura prova da un caldo alcolico leggermente smorzato da un’acidità timida ma costantemente presente.
Per esaltarlo a tavola servitelo con piatti che richiamino quanto più le note erbacee, come ad esempio agnolotti burro e salvia.
Enrico Nera (www.parliamodivino.com)
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