TEVLA, e il desco fluttua.
Tevla il ‘sacro’ nome dialettale che in molti municipi dell’Emilia Romagna significa tavola, dove si scioglie il digiuno con il cerimoniale del desinare.
La tavola diventa mobile qual piuma al vento, grazie all’idea di Fabrizio Loschi, artista e pensatore geniale che concepisce una tavolozza per i colori prestata al buffet, da utilizzare table a porter.
Tevla si presenta veramente come una tavolozza da pittore semicircolare con una base, dotata di un foro che permette di sorreggerla infilandovi il pollice e facendo aderire l’oggetto al braccio ma pensata per il catering, con tanto di porta calice incorporato ove poter riporre il piede a tulipano del bicchiere per dar modo a chi consuma finger food di avere una mano libera.
Un supporto informale che agevola la convivialità e coadiuva il simposio, in materiale riciclato al 99% e riciclabile al 100, concepito, prodotto e commercializzato Made in Emilia Romagna.
Punto di forza di questo prodotto è di poter essere personalizzato col colore col logo che si preferisce, come dice Loschi: ‘Mi piace pensare a TEVLA come a un foglio bianco su cui ogni pensiero può prendere vita’.
Prodotto e commercializzato a Forlì dal Gruppo Samorani (www.samorani.it) Tevla è stato protagonista della”Notte Rosa” 2013 della Riviera Romagnola a Milano Marittima dove è stato ufficialmente presentato, anche se un preludio aveva già fatto prevedere il sicuro successo, infatti alla Cantina Paltrinieri di Sorbara in una serata denominata Rosso Rubino aveva svolto il suo pratico ruolo di vassoio lasciando sdraiare sopra di se gnocco fritto e salume ma anche pesce fritto e Lambrusco e rubandone in parte la scena come un coup de theatre.
A TEVLA non s’invecchia!
Paride Rabitti (il Lambruscologo)
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